giovedì 19 settembre 2013

REPORT EMOVIGILANZA

Dal sito del CENTRO NAZIONALE SANGUE un nuovo focus centrato sulla prevenzione dell'errore trasfusionale AB0.
Fa il punto della situazione pubblicando i risultati ed i link contenuti nei REPORT sull'EMOVIGILANZA a livello nazionale ed internazionale, con i dati diffusi dal Ministero della Salute italiano, dal sistema di sorveglianza britannico SHOT, i dati della FOOD & DRUG ADMINISTRATION.
A livello globale riferisce un costante miglioramento della sicurezza trasfusionale, ma conferma la presenza di numerosi errori trasfusionali, ricompresi nella categoria Incorrect Blood Component Transfused.

Il Focus del CNS rimarca l'attenzione sulla FORMAZIONE DEI PROFESSIONISTI SANITARI, l'INFORMAZIONE AL PAZIENTE e l'UTILIZZO DI NUOVE TECNOLOGIE MEDIANTE STRUMENTI BARRIERA (ne ho già ampiamente parlato nei post precedenti e nelle pagine di questo blog)!

mercoledì 10 luglio 2013

LEZIONI DI IMMUNOEMATOLOGIA

Interessantissimo blog del Dr. Luca Mascaretti che contiene info, esercizi e lezioni di Immunoematologia, corredati da collegamenti utili, come supporto didattico al personale dei Servizi Trasfusionali. I contenuti ed i documenti originali del blog sono “copy left” e quindi possono essere riprodotti ed utilizzati senza fine di lucro senza previa autorizzazione. Il blog non riceve sponsorizzazioni.   
Gli esercizi sulle prove di compatibilità sono tutti da provare!
Interessantissima la parte sulla Storia delle trasfusioni nel primo novecento e per TUTTI i PROFESSIONISTI SANITARI le lezioni sulla gestione clinica del paziente con reazione trasfusionale acuta.

Blog LEZIONI DI IMMUNOEMATOLOGIA




venerdì 3 maggio 2013

TALASSEMIA E SICUREZZA TRASFUSIONALE

Oggi parliamo di Talassemia, una patologia rara ovvero una delle emopatie ereditarie recessive, caratterizzata dalla ridotta o assente sintesi dell'emoglobina che comporta un difetto di trasporto dell'ossigeno ed ha carattere degenerativo. Esistono diversi tipi di talassemia: in Africa è più diffusa l'alfa talassemia, (ridotta sintesi di catene alfa) mentre nel bacino del Mediterraneo è più diffusa la beta talassemia (ridotta sintesi delle catene beta), detta per questo anche anemia "mediterranea"; sono circa 7000 i pazienti in Italia ed in altri 600 la talassemia coesiste con la drepanocitosi (conosciuta anche con il nome di anemia falciforme). Per correggere tale anemia sono necessarie continue emotrasfusioni durante tutta la vita del paziente. Nelle diverse talassemie i quadri clinici sono simili, ma variano in gravità. La beta talassemia minor è clinicamente asintomatica. La beta talassemia major (anemia di Cooley) si presenta con sintomi di anemia grave, notevole espansione dello spazio midollare e sovraccarico di Fe, secondario alle trasfusioni e all'aumentato assorbimento. I pazienti possono avere ittero, ulcere agli arti inferiori e colelitiasi (come nell'anemia falciforme). È comune una splenomegalia e la milza talora può essere enorme. Se c'è sequestro splenico, il tempo di sopravvivenza dei GR normali trasfusi diminuisce. L'iperattività del midollo osseo causa un ispessimento delle ossa del cranio e degli zigomi. Il coinvolgimento delle ossa lunghe determina frequentemente delle fratture patologiche. È presente una riduzione dell'accrescimento e pubertà ritardata o assente. I depositi di Fe nel miocardio possono provocare alterazione della funzione cardiaca che porta alla comparsa di insufficienza cardiaca. È tipica la siderosi epatica, con conseguente insufficienza funzionale e cirrosi. L'alfa talassemia-1 (tratto) ha una presentazione simile a quella della beta-talassemia minor. I pazienti affetti da malattia da Hb H presentano spesso anemia emolitica sintomatica e splenomegalia. La diagnosi di routine viene fatta attraverso studi quantitativi dell'emoglobina ma oggi sono possibili anche tecniche di diagnosi prenatale e consulenza genetica.

per saperne di più

per approfondire 

giovedì 2 maggio 2013

EBA Blood Book

EBA Blood Book : 
Dal CNS:
L’European Blood Alliance (EBA) comprende istituzioni e autorità regolatorie del sistema sangue a livello europeo e nasce con l’obiettivo di sviluppare la collaborazione tra Stati e lo scambio di buone pratiche in materia di raccolta, trattamento e conservazione di sangue ed emocomponenti. Ha sede ad Amsterdam e, ad oggi, conta al suo interno 23 Stati tra Unione Europea (UE) ed EFTA.
Con il contributo di influenti esperti internazionali ha recentemente presentato un libro che analizza le questioni più rilevanti e le sfide aperte in tema di donazione e gestione di tessuti e cellule umani.
L' analisi scrupolosa degli argomenti trattati, improntata a principi etici e scientifici, è preziosa all’interno del processo di revisione delle politiche e delle normative in atto per far fronte alla sfida dell'autosufficienza e della protezione della salute dei cittadini nell'Unione Europea.

mercoledì 10 aprile 2013

Il Centro Nazionale Sangue recensisce un nuovo testo fondamentale sull'emovigilanza: 'Hemovigilance: An Effective Tool for Improving Transfusion Safety'. E' il titolo del libro pubblicato dall'editore  J.Wiley & Sons che analizza tutti gli aspetti dell'emovigilanza e del suo sviluppo a livello internazionale. Edito da Renè R.P. De Vries e Jean-Claude Faber, rispettivamente ex Presidente e Presidente dell'International Haemovigilance Network (IHN), il libro raccoglie i contributi dei maggiori esperti del settore da tempo impegnati in quella che viene definita nell'introduzione da Erhard Seifried, International Society for Blood Transfusion (ISBT), una delle più importanti attività nell'ambito della medicina trasfusionale. Giuliano Grazzini, Direttore CNS e Simonetta Pupella, Direttore Area Sanitaria CNS, hanno curato il capitolo relativo al sistema italiano di emovigilanza. Il testo è in lingua inglese.
  Nel sito del Centro Nazionale Sangue è possibile visionare direttamente il sommario e l'introduzione all'emovigilanza, mentre poi si rimanda al LINK ove è possibile accedere al testo, il quale è inserito nella Wiley ONline Library: solo alcune parti del libro sono free, mentre per altre occorre richiedere il permesso (come per il capitolo relativo al sistema di Emovigilanza in Italia). Ovviamente occorre registrarsi al sito per avert accesso ad alcune parti del ......BOOK
Interessante la parte relativa alla sorveglianza degli effetti clinici delle Trasfusioni (pagg.: 322-325).
Per chi non ha la possibilità di iscriversi ed accedere alle parti coperte da copyright, segnalo comunque l'introduzione su cosa è l'emovigilanza e le appendici A e B, contenenti rispettivamente un Glossario scaricabile in pdf e le proposte per definizione di standard di sorveglianza sulle reazioni avverse di tipo non infettivo, tutto materiale open e free (gratis... basta registrarsi al sito).

lunedì 18 marzo 2013

LA SICUREZZA TRASFUSIONALE 1

  parte 1

All'interno della  pratica professionale si è svolto, negli ultimi decenni, un ampio dibattito, tutt'ora in corso, che ha portato alla consapevolezza di quanto gli errori professionali (medici e degli altri operatori sanitari) continuino ad affliggere i sistemi sanitari andando ad inficiare la qualità delle prestazioni erogate, come la sicurezza dei cittadini che a tali servizi si rivolgono.
Fra i diversi incidenti ed errori, per molto tempo sottostimati e sottorilevati, si insinua l'errore trasfusionale, ossia la possibilità di recare danno al paziente che riceve componenti del sangue o emoderivati. Il danno che ne deriva produce un evento avverso drammatico che mette a rischio la sopravvivenza stessa della persona trasfusa. Le tipologie di eventi avversi ed incidenti correlati alla somministrazione di emocomponenti corrispondono a due ordini principali di rischio: la trasmissione di malattie infettive e le reazioni immumologiche mediate da trasfusioni. In entrambi i casi l'intervento manipolatorio dell'uomo può favorire o meno il verificarsi di tali rischi. Da numerosi studi clinici ed epidemiologici emerge che il rischio maggiore cui sono esposti i pazienti deriva dall'errore umano. Per  contrastare l'errore umano i professionisti sono chiamati a migliorare competenza, conoscenza ed abilità. Tuttavia questo errore non può essere completamente eliminato ed occorre sviluppare sistemi di sicurezza che siano a "prova di errore". Fra i provvedimenti messi in atto vi sono quelli che promuovono la sicurezza trasfusionale: sistemi che prevedono  serie di azioni interrelate in grado di abbattere il rischio che si verifichi un danno a seguito di somministrazione di emocomponenti o emoderivati.
A seguire alcuni link che rimandano a fonti autorevoli, circa le definizioni complete di Sicurezza Trasfusionale e Sicurezza del Paziente: il primo del Centro Nazionale Sangue ed il secondo che rimanda al Glossario della Sicurezza e della Qualità del Ministero della Salute.
sicurezza trasfusionale
sicurezza






LA SICUREZZA TRASFUSIONALE 2

parte 2

Le principali strategie raccomandate per la sicurezza trasfusionale sono traducibili in queste specifiche azioni:
  • evitare che il campione di sangue del paziente ricevente venga erroneamente identificato o che vi siano errori di persona nel prelievo del paziente ricevente;
  • evitare errori nella compilazione della rischiesta di emocomponenti (di responsabilità medica);
  • evitare errori di identificazione e attribuzione o scambi all'interno della Struttura Trasfusionale (Servizio di medicina trasfusionale e laboratori biomedici);
  • evitare che nei reparti di degenza, sale operatorie, servizi di emergenza-urgenza e terapie intensive, il sangue venga trasfuso al paziente sbagliato.