Governo Clinico o Clinical Governance
Il governo clinico (o clinical governance) può essere definito come un approccio integrato per l'assunzione diretta delle responsabilità di cui i servizi sanitari si dotano al fine del miglioramento continuo della qualità dei servizi resi e dell'elevazione degli standard di cura. Ha lo scopo di assicurare interventi sanitari efficaci ed appropriati e le modalità necessarie a realizzarli attraverso programmi di miglioramento della qualità (individuazione delle linee di responsabilità e assunzione di impegno al risultato; partecipazione attiva dei professionisti a programmi di monitoraggio e miglioramento della qualità - audit; ricorso alla pratica basata su prove di efficacia) e attraverso la gestione del rischio clinico.
Il Ministero della salute, al link sottoriportato ne dà la definizione più diffusa che rimanda alla prima identificazione del concetto all'interno della corporate governance inglese, che aveva l'originale intenzione di permettere lo sviluppo di sistemi di autocontrollo ed autovalutazione della competenza professionale che permettesse ai professionisti, ma anche e soprattutto alle organizzazioni in cui essi operano, di rispondere delle proprie scelte, decisioni ed azioni.
In sintesi i principi del governo clinico sono:
- le organizzazioni sanitarie e i singoli professionisti sono chiamati a porre al centro della loro responsabilità la qualità delle cure e la sicurezza del paziente;
- per raggiungere tale scopo le organizzazioni deveno garantire:
- processo di miglioramento continuo della qualità,
- pratiche basate sull'evidenza scientifica,
- apprendimento permanente dei professionisti,
- gestione del rischio,
- partecipazione diffusa della cittadinanza e della società in cui è insita l'organizzazione
- capacità di leadership e forme trasparenti di assunzione delle decisioni
- sviluppo di innovazioni da diffondere all'interno e all'esterno dell'organizzazione
- monitoraggio continuo e valutazione trasparente dei risultati raggiunti in termini di qualità
- governo clinico
Gestione del Rischio
(gestione del rischio clinico o clinical risk management)
La gestione del rischio è una delle principali componenti del sistema qualità all'interno del governo clinico. Si esplicita mediante un insieme sistematico e pianificato di processi, metodi e strumenti che mirano ad identificare, controllare e rimuovere le circostanze che rendono probabili i danni per i pazienti. A tal fine vengono dapprima misurati e stimati i rischi di danno, poi vengono implementate misure e strategie per contenere tali rischi. Questo processo sistematico prevede:
l'attivazione di programmi di identificazione e gestione degli eventi avversi (adverse event)- la garanzia di controlli per la valutazione ed autovalutazione di aree a rischio
Nel link sotto la definizione sintetica di gestione del rischio clinico tratta dal Glossario della qualità e sicurezza delle cure del Ministero della Salute.
- l'attivazione di programmi per la gestione dei reclami dei pazienti (intesi come stimolo al miglioramento)
gestione rischio clinico
Dallo stesso glossario si possono trarre le definizioni sintetiche e specifiche di evento avverso, di evento sentinella, e le diverse tipologie di errore e quasi errore.
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| MODELLO DI REASON: L'ERRORE TRASFUSIONALE SI VERIFICA QUANDO TUTTE LE BARRIERE ORGANIZZATIVE E I SISTEMI DIFENSIVI (CIOE' LE FETTE DI FORMAGGIO) VENGONO OLTREPASSATE |
Per la sicurezza trasfusionale il Ministero della Salute italiano ha emanato nel marzo 2008 una raccomandazione fondamentale per la prevenzione dell'errore di somministrazione, legata alla prevenzione della reazione trasfusionale da incompatibilità AB0. Tale raccomandazione n°5/2008 precisa che la reazione trasfusionale da incompatibilità di emogruppo e/ o Rh deriva sempre da un errore umano e costituisce un pericoloso evento avverso drammatico per il paziente, che può e deve essere evitato perchè prevenibile. In essa si precisano gli ambiti di intervento, dopo aver evidenziato i dati epidemiologici e statistici del fenomeno, ma soprattutto si identificano precise strategie per prevenire errori trasfusionali. Tali strategie implicano analisi dell'intero processo trasfusionale e si soffermano sulle azioni che i diversi professionisti interessati devono mettere in atto al fine di abbattere il rischio.
Il Centro Nazionale Sangue ha prodotto e pubblicato nel 2010 un sintetico, completo e semplice decalogo I 10 COMANDAMENTI SUL BUON USO DEL SANGUE ( per ridurre il rischio di reazione trasfusionale per incompatibilità di
gruppo AB0, quindi per abbattere l'errore trasfusionale ed aumentare la
sicurezza del paziente e dell'operatore.

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